Provincia di Cagliari: Ambiente & Civiltà  – CAPITOLO I – GEOGRAFIA E TERRITORIO

Siro Vannelli: Il territorio e la flora

 

Il Cistion con i suoi tre cisti (Cistus monspessulanus e salvifolius a fiori bianchi e Cistus villosus a fiori rosei), con Lavandula stoechas (abioi), Teucrium polium ecc. costituisce spesso lo stadio di più avanzata degradazione e caratterizza con il suo aspetto desolato, ravvivato solo in primavera dalle sue vistose fioriture, vaste zone della Sardegna meridionale. Folti cisteti possono, peraltro, insediarsi su terreni di recente disboscamento, non ancora decapitati, in cui la vegetazione ha notevoli possibilità di pronta evoluzione verso l’Arbution.

La copertura forestale oscilla fra il 13 e il 14% della superficie territoriale ed è per il 65% in mano privata. La maggior parte dei boschi è costituita da cedui, sottoposti a tagli a raso o con riserva di matricine con turni di 18-20 anni. A causa della notevole pressione del pascolo e dei frequenti incendi lo stato di conservazione lascia a desiderare. Sono invece ben conservate le foreste naturali gestite sino a pochi anni or sono da aziende forestali private nel complesso di Gutturu Mannu – Pantaleo e quelle gestite dalla Azienda Foreste Demaniali che, nel corso degli ultimi tempi, ha potuto svolgere una efficace politica di acquisti, ampliando notevolmente la superficie gestita specialmente in corrispondenza di comprensori di notevole interesse forestale-naturalistico (Settefratelli, Pixinamanna – Is Cannoneris – Gutturu Mannu, Monti Mannu – Marganai) con spiccata vocazione a rientrare nel novero delle aree protette, da destinare alla ricerca, al turismo didattico, alla fruizione culturale e ricreativa dei cittadini. La superficie gestita oggi dalla suddetta Azienda Foreste Demaniali oscilla sui 29.000 ettari.

Oltre alle formazioni vegetali naturali il visitatore attento potrà notare qua e là formazioni arboree artificiali, prevalentemente a base di conifere, create dal Corpo Forestale e da altri Enti sia in funzione della salvaguardia idrogeologica che in funzione della produzione legnosa. Le specie impiegate, oltre a quelle locali (leccio, sughera, carrubo, ginestra dell’Etna, ginepri ecc.) sono i pini mediterranei (Pínus halepensis, pinea e pinaster) alcuni pini extraeuropei (Pinus insignis), alcuni cipressi (Cupressus sempervirens, arizonica e macrocarpa) e specie varie di Eucaliptus e di Acacia.

Notevoli per l’impegno tecnico sono i lavori ancora in corso di consolidamento e di rimboschimento delle dune di Funtanamare e di Portixeddu-Buggerru.

Nelle pianure una efficace azione frangivento è indispensabile per assicurare soddisfacenti livelli di produzione agricola e nel meridione dell’isola si assiste al maggior sviluppo di tale infrastruttura (circa ha. 3000).

L’esempio più prestigioso e massivo di difesa antieolica si rinviene nel distretto di Arborea dove i filari principali e secondari di Eucalyptus camaldulensis occupano circa il 5% della superficie agraria.

 

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