Decorazioni del Palazzo Viceregio di Cagliari – Appendice
Decorazione delle pareti e volta della nuova sala per le adunanze del Consiglio Provinciale
La vostra Deputazione con la deliberazione del 4 febbraio u. s. stabiliva di aprirsi un concorso per la compilazione dei progetti relativi a questi lavori e per la loro esecuzione conforme ai medesimi progetti, tenendo conto che gli stipiti e sopraornati di porte e finestre abbiano ad eseguirsi in marmo, le pareti e la volta in stucco a rilievi; fissava la somma da pagarsi in tutto a L. 15,000, di più non permettendo gli stanziamenti di bilancio, essendosi dalla Prefettura radiato dal bilancio pel corrente esercizio quello di lire 10,000 da voi per tale oggetto deliberato. Sopra tali basi si ebbero progetti da quattro concorrenti.
Il Sig. Bilancioni, pittore, presentò tre progetti di cui uno importava la spesa di lire 15, 000, altro di 30,000, ed il terzo di oltre 60,000 lire.
Il Sig. Levi, architetto, presentò esso pure tre progetti, di cui uno solo per l’importo di lire 15, 000, gli altri due per somme maggiori.
Il Sig. Fadda, scultore, con un solo bozzetto in argilla plastica, presentava due progetti, di cui uno importava la spe sa di lire 30,000 circa; l’altro, ossia lo stesso, ommettendo (sic) diversi ornati, importava la spesa di lire 15,000 come dalla sua relazione spiegativa.
Il Comm. Bruschi di Roma, pittore, presentava un suo progetto o meglio un bozzetto per dare l’idea di quanto egli intendeva eseguire limitando la spesa a lire 15,000.
Secondo si era annunziato nell’avviso di concorso la vostra Deputazione a dare giudizio dei progetti presentati nominava una commissione composta dei Signori Prof. Filippo Vivanet, Ing. Asproni, Ing. Cao-Pinna, Ing. Stagno, Ing. Carlo Floris, Ing. Figari; quest’ultimo però in seguito declinò l’incarico. La stessa commissione riunitasi sottopose ad esame i progetti presentati, e sebbene il relatore dalla stessa nominato non abbia ancora presentato il suo referto, ha pure fatto conoscere che la medesima non giudicava meritevole di accettazione alcuno dei detti progetti. Però mancando il detto referto la vostra Deputazione non ha preso in seguito alcuna decisione in proposito.
Quindi atteso l’importo elevato per la esecuzione della maggior parte dei progetti presentati, che sebbene non accettati, pure servivano a porre in avvertenza della insufficienza della somma di lire 15,000 prima stabilita, veniva incaricato l’Ing. Direttore dei lavori del palazzo di presentare apposita
perizia della spesa, anche per giustificare il relativo stanziamento in bilancio. Tale perizia, segnata col N. 2, in data 13 luglio u.s. farebbe ascendere la `somma occorrente a lire 34,000: però si ritenne da noi che facendo a meno di alcuni alti rilievi proposti in diverse parti delle pareti e della volta se ne renderebbe più semplice la decorazione e forse più conveniente alla serietà del corpo che vi si raduna, e potrebbe ridursi, come venne ridotto, a lire 26,000 il limite della spesa. Vi saranno taluni ai quali potrà parere superfluo il lusso di tali decorazioni, e forse soperchio il dispendio pel ristauro anche delle altre sale, come quello del loro arredamento; e vi saranno altri a cui potrà parere esigua la somma da noi per ciò destinata. Il nostro concetto nell’ordinare tutto questo è stato che il locale destinato alla prima rappresentanza della Provincia e quello specialmente per le solenni adunanze, anche facendo a meno della troppa sontuosità, quale si converrebbe a Provincia della nostra più ricca, pure non abbia a peccare per troppa strettezza nella spesa, tenendosi in quei limiti di decorosa esteriorità che è pur essa segno di civile progresso. Tanto più che nel capoluogo della Provincia e dell’isola, sebbene il più spesso obliata, potrebbe accadere di dover ricevere visite di alcun personaggio illustre, per cui ci converrebbe spendere allora per temporanei adattamenti ed addobbi, di cui dopo il momentaneo bisogno nulla più avrebbe a restare, quanto si risparmierebbe ora dio-
pere ed arredamenti che resteranno sempre ad ornamento del palazzo e di questa nobile città.
A completare tali disposizioni occorrerà provvedere allo arredamento delle sale restaurate e specialmente della sala delle sedute del Consiglio. Ora per questa occorrono lire 9,770, come appare dalla perizia N. 4, e per altre sei sale del primo piano lire 4,355, in tutto lire 14,125 che si è proposto stanziarsi nel bilancio 1893.
Da taluni dei nostri onorevoli colleghi del Consiglio venne manifestata l’idea di costruirsi un terrazzino all’esterno e per tutta la lunghezza della nuova sala del Consiglio, sul quale avessero a rispondere le sue finestre. E certamente ne sarebbe nobile ornamento e adatto potersi di là ammirare lo splendido panorama, che vi si svolge davanti, delle verdeggianti pianure limitate dai lontani monti da una parte, dal glauco mare dall’altra. Però essendosene la spesa, come venne calcolata nella perizia N. 5 del Direttore dei lavori di ristauro, della egregia somma di lire 8,300, delle quali a disposizione dell’Amministrazione per impreviste lire 900, la Deputazione non crede di farvene formale proposta, e lascia alla vostra iniziativa ogni deliberazione in proposito.
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