Ogni mese un suggerimento di lettura, di ascolto, di visione. Ogni mese una proposta scelta fra i libri, gli audiolibri, i DVD e gli Ebook della Biblioteca Emilio Lussu.

Brani tratti da romanzi, scritti autobiografici, gialli, classici della letteratura e novità bibliografiche, premi Nobel, letti dai lettori volontari della Biblioteca Emilio Lussu.

Lettura del mese: novembre 2022

L’appuntamento di novembre 2022 è dedicato alla lettura di alcune pagine tratte da Una giuria di sole donne di Susan Glaspell.

L’autrice
Susan Glaspell

Susan Glaspell (Davenport, Iowa, Stati Uniti, luglio 1876 – Provincetown, Massachusetts, Stati Uniti, luglio 1948), è stata una scrittrice, giornalista e drammaturga statunitense.
Trascorse la sua infanzia in un ambiente rurale, dove ebbe contatti anche con la popolazione indiana. Il suo corso di studi si svolse dapprima alla scuola pubblica di Davenport e poi alla Drake University, nella quale si mise in evidenza sia per il rendimento scolastico sia per le sue idee innovative.
Durante la sua carriera letteraria si occupò di giornalismo, scrisse nove romanzi, una cinquantina di brevi racconti, però deve la sua notorietà soprattutto all’attività teatrale racchiusa in quindici lavori.
Il suo primo romanzo è del 1909. Pochi anni dopo, Susan Glaspell intorno al 1915 si trasferì a New York per frequentare il Greenwich Village dove partecipò al primo movimento artistico d’avanguardia.
Assieme al marito, George Cram Cook, fondò e diresse la compagnia teatrale dei Pricetown Players, che portò in scena le sue opere che riscossero il maggior successo. Nell’anno 1931 ottenne il Premio Pulitzer per l’opera Alison’s House, del 1930, derivata seppur indirettamente dalla figura di Emily Dickinson, che non a torto viene considerata dai critici letterari il suo lavoro più significativo.
Susan Glaspell viene considerata dai critici letterari una pioniera femminista e la più importante autrice teatrale statunitense del Novecento.

Il libro

Una giuria di sole donne
Una giuria di sole donne è un magistrale racconto poliziesco che, come un dramma da camera, si svolge tutto nel mondo piccolo e psicologicamente denso di una sola stanza. Un racconto con al centro le donne che, scritto nel 1917, costituì per i primi movimenti femministi degli anni Settanta un testo fondamentale ed è stato visto dalla critica come un racconto paradigmatico, un esempio di innovazione sia del genere (il luogo chiuso in cui si svolge l’azione, l’indagine sostanzialmente psicologica, il rovesciamento della nozione comune nel giallo di bene e male), sia dell’idea di giustizia (verso una giustizia non formalistica, ma dell’attenzione e dell’empatia).
Susan Glaspell lo rielaborò da una propria precedente pièce teatrale (Inezie), conservando nel racconto la prevalenza del dialogo e l’attenzione al movimento dei personaggi. «Un piccolo capolavoro letterario, pieno di sottigliezza, intelligenza e savoir faire», lo definisce Alicia Giménez-Bartlett nella Nota al libro. E una delle sottigliezze sta certamente nel fatto che tutte le superiorità investigative delle modeste signore della Glaspell trionfano non nonostante i ruoli in cui sono costrette, ma grazie a questi, per il modo femminile con cui «sanno andare in fondo alle cose». Prendendosi una molto soddisfacente rivincita sulle grossolanità dei loro maschi.
La «signora Hale» e la «signora Peters» (così si rivolgono l’una all’altra) si ritrovano nella grande cucina della fattoria dove è stato consumato l’omicidio del proprietario. Sono state portate qui dai mariti, cioè il testimone e lo sceriffo, per scegliere degli oggetti personali da far avere alla moglie accusata del delitto. Da quella cucina sono appena passati gli uomini; hanno deriso, un po’ paternalisticamente un po’ con disprezzo, il mondo piccolo delle donne. Adesso sono al piano di sopra e in giro, e si sentono le voci e i passi, mentre cercano inutilmente «prove» e «indizi», il «movente»: cose importanti. La signora Hale e la signora Peters non hanno nessuna intenzione di indagare, non si fanno domande oltre quelle di ogni cucina, non si ritengono all’altezza di nulla di cui sono capaci gli uomini in quelle circostanze. Ma è notando le loro «inezie», invisibili agli uomini, che si avvicinano alla verità del delitto, perché capiscono, con un po’ di rimpianto per non averlo fatto prima, il mistero di quella Minnie, che una volta «era una ragazza piena di vita e cantava nel coro». E così possono esercitare la loro giustizia da pari.

Ascolta la lettura di Tiziana Vecchio

Tiziana è di Alessandria e altri luoghi, ma sarda d’adozione, ama i libri e il teatro spaziando tra generi diversi. La lettura ad alta voce è una passione costante che l’accompagna da quando leggeva le favole al proprio figlio e coltivata attraverso il corso di lettura espressiva della Biblioteca Emilio Lussu. Tiziana del libro Una giuria di sole donne legge le pagine dalla 11 alla 15.

Ascolta la lettura di Dario Cosseddu

Dario è un insegnante di Bolotana, da sempre innamorato dei libri, ha partecipato a diversi eventi legati al mondo della lettura. Del libro Una giuria di sole donne legge le pagine dalla 26 alla 31.

Ascolta la lettura di Maria Dessì

Maria è un’insegnante che ama la lettura, il teatro, il cinema e la danza. Del libro Una giuria di sole donne legge le pagine dalla 35 alla 41.

Prendi in prestito il libro in Biblioteca

Una giuria di sole donne / Susan Glaspell ; con una nota di Alicia Giménez-Bartlett ; postfazione di Gianfranca Balestra ; traduzione di Roberto Serrai – Palermo : Sellerio, 2022
Inventario: 111561 – Collocazione: 813.52 GLASS

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