Giovedì 10 marzo alle ore 18 secondo appuntamento della rassegna culturale Scienza e fantascienza tra conoscenza, inquietudine e meraviglia promossa dalla Biblioteca Provinciale nell’ambito dei programmi di promozione della lettura, ideata e coordinata dal giornalista scientifico Roberto Paracchini.
Il secondo incontro-dibattito, dal titolo Italo Calvino, miniera e stimoli per le scienze, si terrà presso la caffetteria della Biblioteca Provinciale, parco di Monte Claro, ingresso in auto da via Mattei.
Da T con zero a Le città invisibili, dal Cavaliere inesistente alle Lezioni americane, Italo Calvino, oltre a essere uno dei maggiori scrittori del secolo scorso è anche un autore che può essere oggi considerato un punto di riferimento e un bagaglio di stimoli per gran parte della ricerca scientifica più avanzata (dalle neuroscienze alla teoria della complessità, dalla cosmologia alla sociologia). In questo senso Calvino può essere considerato anche come uno dei grandi autori della fantascienza? Potrebbe, ma con una sua forte originalità: fantascienza, forse, non nel senso inteso anche da Eugenio Montale nel 1965 all’indomani dell’uscita delle Cosmicomiche, in cui parlò del libro come di un prodotto letterario “fantasceintifico alla rovescia, proiettato cioè verso l’oscuro passato e non verso le conquiste della scienza futura”; giudizio che riprendeva implicitamente l’idea classica della fantascienza (che ha avuto in Isaac Asimov e Robert Heinlein alcuni dei suoi più autorevoli esponenti) che veniva vista da Calvino come una forma di “letteratura realistica”. Mentre l’auore delle Cosmicomiche affermava di volersi servire “del lato scientifico come d’una carica propulsiva per uscire da abitudini dell’immaginazione, e vivere anche il quotidiano nei termini più lontani dalla nostra esperienza”; il che rappresenta, si potrebbe dire, il fertilizzante maggiore della ricerca scientifica e uno dei filoni, assieme alle distopie, di una parte della letteratura fantascientifica.
Di questi problemi si parlerà giovedì 10 marzo alle ore 18 nella caffetteria della Biblioteca Provinciale col filosofo della scienza Silvano Tagliagambe, studioso che ha sviluppato un’importante e originale riflessione sui confini delle scienze e sugli spazi di intermediazione interni al nostro vivere sociale e quotidiano, e mostrato come scienze, arte e letterature siano oggi sempre più parte di un circuito virtuoso in cui le linee di confine vanno completamente riviste.
L’incontro si svolgerà anche con la lettura di alcuni brani di Italo Calvino. Coordinamento di Roberto Paracchini (giornalista scientifico e ideatore della rassegna).
Articolazione complessiva del progetto
Il progetto è finalizzato alla promozione della lettura e alla diffusione della cultura attraverso 60 appuntamenti ed eventi interdisciplinari della durata complessiva di 8 mesi: da marzo a novembre. Coinvolti 38 ospiti di chiara fama nazionale ed internazionale fra scrittori, docenti, scienziati, illustratori, artisti, narratori, musicisti, attori, giornalisti, saggisti e registi.
In programma: una Rassegna Cinematografica “Cinema e Fantascienza” di 25 proiezioni, 8 dibattiti legati ai film, 16 incontri letterari e presentazioni di libri dedicati alla narrativa di fantascienza contemporanea accompagnati da narrazioni e animazioni musicali, 3 riproposizioni teatrali/messinscene, un appuntamento musicale, una mostra del Fumetto, una mostra dei libri da cui sono tratti i film, un dibattito su “Scienza a Fumetto”, un dibattito sul libro “Lo schermo empatico”, un dibattito sul libro “La scienza della fantascienza”, un intervento-performance “Il Web e la Fantascienza”, un appuntamento dedicato alla “Tecnologie di stampa 3D”.
Sintesi delle tematiche
Sebbene nella storia della letteratura non manchino esempi di opere che possano costituire dei precedenti della fantascienza, gli inizi della fantascienza come genere letterario coincidono all’incirca con lo sviluppo della scienza e della tecnologia quale si annuncia nella seconda metà del diciannovesimo secolo.
Da un lato si ha il formidabile progresso della fisica, della matematica e della biologia nei primi due terzi del secolo scorso e, in parallelo, l’uso delle bombe atomiche nella seconda guerra mondiale e l’aumento del dislivello economico col sud del mondo. Da qui l’entusiasmo e lo scetticismo della fantascienza.
La fantascienza, nel cinema come nella letteratura, ha cercato di leggere (in positivo o in negativo) i possibili sviluppi del progresso tecnico-scientifico. Da qui l’idea di un discorso articolato in diversi linguaggi e multidisciplinare su “Scienza e fantascienza tra conoscenza, inquietudine e meraviglia” in cui quest’ultimo predicato, la meraviglia, diventa uno degli elementi più potenti e unificanti della cultura contemporanea: dall’immaginazione scientifica a quella artistica.
Oggi grazie ad altri impetuosi sviluppi scientifici (dalla gravità quantistica alle nuove teorie cosmologiche, dalle neuroscienze che zoomano sempre più in profondità nel nostro cervello, sino al cosiddetto secondo cervello o cervello viscerale), il quadro sta ulteriormente mutando e la meraviglia è diventata sempre più intrinseca alle scienze, e così Scienza e Fantascienza stanno sempre più perdendo la loro connotazione precisa in un virtuoso meticciato culturale.
Il progetto si avvale anche di un comitato scientifico composto dal genetista Edoardo Boncinelli, il neuroscienziato Gian Luigi Gessa, la linguista e filologa Cristina Lavinio, il fisico delle particelle elementari Giuseppe Mezzorani e il filosofo della scienza Silvano Tagliagambe.
Il tutto supportato anche da altre specifiche competenze (Gianni Olla, Bepi Vigna e Antonelo Zanda) e dalla collaborazione della Società Umanitaria – Cineteca Sarda, dell’associazione ScienzaSocietàScienza, dell’associazione Appariscienza e della Società Servizi Socioculturale.