Scritture Le forme di comunicazione
9 Scritture africane
2. Sistemi di scrittura autoctoni
Una foresta di simboli
Si pensava che l’Africa non avesse alcun ruolo nella storia delle Scritture: gli Egizi, con la loro scrittura ‘senza eredi’, venivano programmaticamente esclusi, e i segni rituali o iniziatici ritrovati presso le più diverse etnie del continente, peraltro poco noti, venivano considerati esperimenti mal riusciti.
Quando gli Stati africani indipendenti si trovarono ad affrontare il problema di trascrivere lingue con una lunga tradizione orale (ben conosciuta, invece, dagli studi antropologici), emerse una vera e propria foresta di simboli, dei quali nessuno aveva mai analizzato gli usi e la struttura.
Simboli e non scritture, si dice di solito. Simboli straordinari per ricchezza e varietà, figurativi e astratti, ma mai trasformati in veri sistemi di notazione.
Si possono individuare, in questa affermazione, due diversi limiti.
Non si tiene conto del fatto che questi simboli formano sistemi molto complessi, importanti dal punto di vista della trasmissione della conoscenza, e quindi delle forme del linguaggio.
E si sottovalutano le funzioni di supporto e di codificazione che i testi scritti svolgono anche in società dove il sapere è prevalentemente affidato all’oralità.
Cosmogonie e conchiglie
Ci si può infatti accorgete che i simboli grafici akan sono vere e proprie rappresentazioni narrative, che condensano la struttura di interi proverbi; e che ciascun singolo bassorilievo del palazzo di Guezo, nel regno di Abomey, sintetizza il passaggio chiave del discorso di insediamento di un sovrano; o ancora, che il sistema di formule dei segni pitto-ideografici nsibidi della Nigeria ricopre diffusamente tutti gli utensili e i tessuti e lo stesso corpo umano sul quale i segni sono tatuati; che i simboli mistico-religiosi dei Dogon condensano intere, complicate cosmogonie; e che gli arókò degli Yoruba, composti da semi, piume e conchiglie, formano veri e propri messaggi tridimensionali.
In tutti questi esempi ci si trova di fronte a un’utilizzazione essenziale della rappresentazione grafica, con proprie forme di codificazione e di trascrizione del linguaggio, che sistematicamente e quotidianamente, in modo pervasivo e sui supporti più diversi, interagisce con l’espressione orale e la rafforza.
Il fatto che si tratti di sistemi circosctitti, rappresentazione di insiemi predefiniti di significati, ne chiarisce la natura in rapporto alla cultura che li utilizza.
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